Il progetto era stato bloccato nel 2019 ma l’azienda elettrica non aveva abbandonato l’idea di creare a San Filippo del Mela, in impianto per la lavorazione della frazione umida dei rifiuti e per creare compost per gli agricoltori. Così, assistita dai legali Elisabetta Sordini, Massimiliano Mangano, Claudio Vivani, A2A fece ricorso. Oggi la pronuncia del Tar che rimescola le carte e da ragione alla società avverso l’assessorato Ambiente e Territorio. I giudici infatti adducono come motivazioni, l’esistenza del nullaosta del 22 gennaio 2021 che invece il CTS non ha valutato, sostennero anche che una tale costruzione sarebbe necessaria a San Filippo perché coprirebbe i rifiuti di tutta la provincia ma riuscirebbe anche ad assorbire quelli da Palermo, Enna e Catania. L’impianto smaltirebbe 75000 tonnellate di rifiuto organico e dovrebbe sorgere all’interno della centrale a San Filippo del Mela. Adesso si attende la nuova istruttoria per continuare l’iter procedurale. Intanto da Lega ambiente fanno sapere di essere favorevoli ad un tipo simile di costruzione, perché rappresenta l’unica maniera per smaltire la frazione organica e allontanate la necessità della costruzione di termovalorizzatori.